Tecnica di decollo “a COBRA” per condizioni di
vento forte
Jeff Greenbaum
traduzione in italiano di Tiberio Galletti
25 gennaio 2007
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Questa tecnica di decollo in parapendio è particolarmente adatta per il vento
forte. Lo vantaggio di questa tecnica consiste nell’eliminazione dell’enorme trazione e
della salita violenta della vela durante il gonfiaggio standard. Nel gonfiaggio classico,
col parapendio completamente controvento per ottenerne la salita, la vela sale
violentemente e può passare avanti al pilota e scaraventarlo in aria. Nella
tecnica “a cobra” si scongiurano entrambi i pericoli visto che la vela sale
lentamente di lato. I praticanti di kite-surf utilizzano una tecnica simile ed è
proprio questa visione che mi ha sollecitato ed ispirato la mia idea per questa
tecnica.
Ho provato per la prima volta questa tecnica ieri, 2 aprile 2005. Avevo pensato a
come questa tecnica potesse funzionare ma non l’avevo mai messa in pratica.
C’era un vento di 15 medi con punte di oltre 18. Sono stato recentemente in
Utah e quando ho descritto questa mia idea a Steve Mayer mi sono sentito
replicare che questa tecnica era di uso comune in Point of the Mountain ed era
chiamata “decollo a Cobra”. Mi ha detto inoltre che questa tecnica è usata
da tempo ed è usata da tutti i bipostisti nei giorni caratterizzati da vento
forte.
Le figure di questo articolo sono quelle del mio primo successo, dopo solo un
tentativo non riuscito. Non avevo mai visto qualcun altro utilizzare questa tecnica
prima, quindi ritengo che questa tecnica abbia importanti vantaggi per colore che, tra
noi, abitando in zone costiere debbano decollare con venti forti. L’ho insegnato a dei
ragazzi che avevano nozioni basiche di kite e sono riusciti ad impararlo nel giro di un
paio di tentativi.
Ho disposto a terra la vela inclinandola di circa 20-30° rispetto alla direzione del
vento e creando una piccola curvatura all’estremità di destra della vela (figura 1). La
vela è grosso modo perpendicolare all’inquadratura. Per far salire la vela ho
impugnato con la mia mano destra l’elevatore sinistro (quello che -incrociato- va
verso la destra, sottovento, della vela così come la vedi). Il freno destro è nella
mia mano nella maniera preimpostata. Nella mia mano sinistra c’è il freno
sinistro.
Più tardi ho provato a tirare su l’elevatore A con la mano sinistra e questo mi ha
permesso di liberare la mano destra per poter impugnare le D di sinistra invece di
usare il comando di sinistra. Ma non riuscivo a far salire la vela bene quanto facessi
con il comando sinistro in mano. Per questo motivo sono tornato alla tecnica
precedente.
Il gonfiaggio è eseguito normalmente, ma utilizzando solo gli elevatori di sinistra.
Non appena la vela raggiunge la posizione indicata in figura 2, bisogna mantenere
una sufficiente quantità di freno per tenere la vela in questa posizione verticale. La
quantità di freno che sarà necessaria vi sorprenderà, ce ne vorrà un bel po' per
gestire questo angolo a questo punto. Se il vento è forte abbastanza da garantire
questa tecnica, la vela si tirerà su come un cobra, basterà semplicemente guidarla
verso la tua verticale.
Quando invece il vento è un po’ più debole -l’ho scoperto successivamente-
l’altalena (tirando alternativamente un po’ l’elevatore A ed un po’ il freno, in maniera
ripetuta) può aiutarti a portarti la vela sulla testa.
Puoi vedere nella figura 3 che il freno sinistro è tirato un bel po’ giù per portare
la vela sulla verticale. La direzione del vento è quasi parallela alla strada inghiaiata
ritratta nella foto stessa.
Nota che c’è un po’ di trazione durante il gonfiaggio, ma sempre meno rispetto
al gonfiaggio con vela esposta di faccia al vento. Puoi notare che io sono
stato tirato per la larghezza della strada (fare confronto tra figura 3 e figura
4).