Fasce di quote di volo
Mark Thompson (Bomber)
traduzione in italiano di Tiberio Galletti
3 maggio 2007
Avvertenza: questo testo può essere diffuso liberamente a patto che ciò sia fatto
senza fini di lucro, non siano modificati né forma né contenuto e siano citati i
nomi di autore e traduttore nonché la fonte:
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Introduzione
Questo articolo illustra le variazioni delle condizioni termiche durante la giornata
tipo e suggerisce l’approccio per sfruttare al meglio queste condizioni. Molto del
materiale utilizzato per questo articolo è tratto da “Soaring Simposia, in-flight
decisions” e adattato per il deltaplano.
Nel volo le scelte si dividono in scelte che riescono e scelte che non riescono. Le
parti del processo decisionale sono l’avere le conoscenze per fare delle scelte e l’abilità
di eseguire ciò che abbiamo deciso. L’articolo presenta informazioni che possono
aiutarti nell’accrescere le tue conoscenze e la tua capacità di portare a compimento le
scelte fatte.
Il presente articolo esplora le seguenti aree:
- fascia di quota, cos’è;
- quando abbandonare l’ascendenza;
- come variano le fasce di quota durante il giorno.
Fascia di quota
La fascia di quota è una considerazione importante nel progredire del tuo volo.
Partiamo con una sua definizione.
La fascia di quota è un intervallo di quote a cui dovresti volare.
Si estende da un livello minimo di sicurezza fino alla base della nube
oppure ad un’altezza alla quale l’ascendenza si è indebolita troppo
o oltre la quale non è positivo per il volo continuare a salire.
Dopo approfondiremo la modalità di determinazione dei limiti superiori ed inferiori di
questa fascia. I limiti della fascia di quote sono influenzati non solo dall’intensità
dell’ascendenza che è funzione dell’orario, della stagione.... ma anche da
terreno, nubi, visibilità, lunghezza del percorso, ed altri fattori che vedremo più
avanti.
Quando andare?
Il più grande errore dei principianti del cross country è quello dello stare troppo a
lungo in una termica; questo non ha senso. E’ un errore naturale (ed è uno che
compio ancora anch’io) dato che la prima cosa che impara ogni pilota di
deltaplano è salire più che può, punto. Questo non è sbagliato quando un
pilota sta imparando, infatti è molto importante per un pilota di volo libero
conoscere come si sente la sommità di una termica secca e come identificarla. Un
grande ed importante passo, comunque, è imparare a lasciare una termica
quando è ancora “buona” ma non abbastanza buona per massimizzare la tua
velocità.
Adesso entriamo nello specifico e diamo una regola empirica approssimativa
sulla sommità della fascia di quota, o , in altre parole, che cosa influisce
nella decisione di continuare o abbandonare la termica. Nelle ore centrali
di una bella giornate, con un distanza media da percorrere, quando le
sommità delle termiche o le basi sono, diciamo, almeno da 4000 a 6000
piedi
sul terreno dovresti abbandonare la termica quando sei nella parte alta
dell’ascendenza e la salita scende a circa 75-85% del massimo valore per un giro o
due.
Questo è, dichiaratamente, una regola generale ma è stata scritta per darvi una
linea guida iniziale. Comunque, dobbiamo immediatamente dire che sono molte le
variabili che influenzano questo 75-85% suggerito. Questo si basa sulla assunzione che
tu possa muoverti alla tua massima velocità verso la prossima termica e prendere e
sfruttare la massima ascendenza nuovamente. Questa percentuale suggerita
potrebbe essere rivista al ribasso (anche drasticamente) se hai davanti a
te:
- nubi che non appaiono avere caratteristiche molto buone
- cielo coperto
- temporali o Cb (cumulus nimbus) affogati
- terreno rude o alto
- terreno bagnato
- una boa
- una distanza tale da permetterti di chiudere il percorso compiendo l’ultima
planata
Durante molte giornate con nubi cumuliformi, la potenza della termica aumenta fino, e
dentro, alla base delle nubi. In questo caso il limite massimo della fascia di quota
diventa la base stessa. Certamente, ci sentiamo obbligati a ricordarvi di osservare ciò
che prescrive la legge in merito.
Nel decidere quanto i sette punti menzionati influenzino il limite superiore
della fascia di quota subentra una sorta di giudizio personale che dipende da
caso a caso. Questo giudizio si sviluppa con l’esperienza. In generale, meno
esperienza ha un pilota, più conservativo è. Se le cose davanti sembrano
essere diverse, il pilota con meno esperienza tenderà a volare più alto prima
di prendere la decisione di partire. Questo è giusto e naturale. Il giudizio
che abbiamo tirato in ballo è solitamente il parametro di separazione tra
campioni e meno campioni. Avremo da dire altro su questi fattori d’influenza più
avanti.
Fascia di quota vs orario
L’orario influenza molti parametri importanti in un volo di deltaplano, non
esclusa la fascia di quota. Quindi proviamo a migliorare il nostro schema mentale su
come questi importanti parametri variano durante il giorno, qualche disegno potrebbe
essere utile.
La figura 1 mostra come
l’ascendenza
può variare con l’orario durante un giorno buono. I numeri riportati per l’ascendenza
non ricoprono una particolare importanza. Ciò che è più importante è che tu sviluppi
un’idea sul fatto che l’ascendenza aumenterà anche bruscamente da quando inizia
durante la mattina e calerà bruscamente quando ci avvicineremo alla fine dal
giorno.
Da notare in figura 2 che non solo la potenza delle termiche varia durante la
giornata ma così fa anche la quota raggiunta dalle termiche; ciò significa che la
sommità delle termiche varia con l’orario. Nella figura 2 vediamo che le sommità
possono essere solo 2000 o 3000 piedi quando le prime termiche iniziano nella mattina
e lentamente si alzano fino alla parte centrale del giorno e a questo punto solitamente
rimangano più o meno costanti fino alla fine della giornata, momento in cui
cessano del tutto. Molte volte quando troverete l’ultima termica del giorno vi
accorgerete che la sommità della termica sarà alta quanto lo sarà stata durante il
giorno.
Vale la pena ricordare che queste figure illustrano una buona giornata tipo non
influenzata da nessuna variazione nella massa d’aria né da altri fattori bruschi. La
figura 3 è la rappresentazione della fascia di quota in base all’orario. Notare
correttamente che la linea continua rappresenta la sommità delle termiche in funzione
dell’orario e la linea alta tratteggiata indica il limite massimo della fascia di quota
che, chiaramente, è una certa percentuale sotto alla sommità delle termiche come
abbiamo indicato precedentemente.
Ricordo nuovamente che queste figure sono piuttosto di natura qualitativa e che i
numeri specificati sulle curve possono non essere validi ma la figura d’insieme illustra
una tendenza tipica. Questa rappresentazione presume l’assenza di nubi; in
altri giorni invece la sommità della fascia di quota è limitata dalla base dei
cumuli.
Un fatto enfatizzato nella figura 2 è che potresti aver motivo di decollare al
mattino presto solo in caso di lunga distanza da percorrere visto che la fascia di
quota è molto sottile e che il suo limite superiore corrisponde esattamente con la
sommità della termica. Man mano che il giorno si fa migliore e le ascendenze
aumentano, la sommità della termica sale. La fascia di quota, quindi, si allarga e la
differenza in altezza tra sommità della termica e limite superiore della fascia di quota
cresce anch’esso. Un’altra considerazione importante è che verso la fine della giornata
quando le condizioni diventano di “ascendenza dolce”, il limite superiore della
fascia di quota torna ad identificarsi con la sommità delle termiche, il limite
inferiore della fascia si alza piuttosto rapidamente e tu devi diventare più
conservativo. Non c’è niente che può sostituire l’essere alto alla fine della
giornata!
Ricordandoci che la figura 2 rappresenta l’altezza in relazione all’orario,
guardiamo la figura 4 che rappresenta il tasso di salita in relazione all’orario. Da non
confondere l’asse verticale (tasso di salita) con l’altezza in piedi presentata in figura 3
o con la potenza della termica mostrata in figura 2.
Il tasso di salita è legato alla potenza della termica e noi cerchiamo di avvicinare
il più possibile il nostro tasso di salita al tasso di salita della termica. Questo è
funzione della nostra abilità nello sfruttare la termica nel modo più efficiente
possibile. E’ molto importante sviluppare una buona immagine mentale ed una buona
sensibilità fisica sul reale tasso di salita.
La curva superiore è il massimo tasso di salita che possiamo raggiungere in una
termica ad uno specifico orario (l’orario specifico è indicato da una linea
tratteggiata verticale). La curva in basso rappresenta il tasso di salita al quale
dovremmo decidere di lasciare o il minimo tasso di salita accettabile. In altre
parole, quanto il tasso di salita dovrà scendere per farci prendere la decisione
di lasciare la termica? Questo ci riporta alla grande decisione affrontata
nella sezione precedente. Nel caso di questa figura, e al fine di questo nostro
studio, supponiamo che le cose davanti a noi e questa decisione non siano
influenzate da nessuno dei sette parametri menzionati in “quando andare”, sezione
.
La figura 4 mostra che all’inizio della giornata quando l’attività termica sta
appena iniziando, il nostro tasso netto di salita è molto basso e le curve sono
sovrapposte, quindi dovremmo decidere di essere pazienti e lasciare la termica alla
sua sommità. Nella parte centrale del giorno quando le termiche raggiungono la
massima potenza, decideremo di lasciare la termica quando l’ascendenza scenderà
sotto l’80% del valore massimo. Alla fine della giornata dovremmo prendere
nuovamente la decisione di stare nella termica fino al raggiungimento della sommità
visto che le curve sono sovrapposte ed il tasso netto di salita è nuovamente
abbastanza basso.
Qualche osservazione molto importante può essere fatta studiando queste
immagini. Analizzale correttamente e vedi se riesci a capire perché durante la parte
iniziale di un giorno da volo di distanza, un giro o due in uno “zero” alla sommità
della termica possono essere benedetti ma più tardi nella giornata diventano inutili
quindi intollerabili.
Percorsi come il triangolo in velocità o il bastone (andata e ritorno) possono
essere considerati come richiedenti una durata ben definita. Considerando le
condizioni, meteorologiche e non, può essere fatta una stima sulla durata del percorso
e, dopo aver aggiunto un piccolo margine, questa durata dovrebbe essere inserita
nella giornata del grafico. Per esempio, l’intervallo di tempo tra le due righe verticali
tratteggiate della figura 4 vorrebbe essere la durata tipica assunta per il percorso.
Dovrebbe essere ovviamente prudente utilizzare la porzione più potente della giornata
per la realizzazione del percorso. La prima salita fino alla sommità della
termica è utile per valutare l’altezza della termica e la perdita di potenza
alla sommità. Questo è fatto tipicamente in gara prima di passare dalla
boa di partenza. Non è raro in gare o tentativi di record decollare un’ora
prima o quasi della partenza ufficiale. Quest’ora è utilizzata per analizzare le
termiche analizzandone l’altezza le dimensioni e le variazioni del tasso di
salita.
Dall’esame delle figure, notiamo che dalla parte centrale del giorno fino al tardo
pomeriggio dovremmo stare in guardia dalla “morbidezza” delle termiche e dalle nubi
di “poco carattere”. Quando ci si aspettano queste condizioni, allora innalzeremo la
fascia di quota (sia il limite superiore che quello inferiore) e come le condizioni
continueranno a calare assottiglieremo la fascia verso la sua sommità. Questo
dovrebbe verificarsi in un giorno da voli di distanza quando, per fortuna, alla fine
della giornata vorresti trovarti alla sommità dell’ultima termica pomeridiana, pronto
per partire con l’ultima planata viaggiando alla massima efficienza possibile.