girare la termica o proseguire avanti? questo è il dilemma
Dom, 28/12/2008 - 11:25 — Tiberio
Girare la termica o proseguire avanti? questo è
il dilemma
Mark Thompson (Bomber) traduzione in italiano di Tiberio Galletti
3 giugno 2007
Avvertenza: questo testo può essere diffuso liberamente a patto che ciò sia fatto
senza fini di lucro, non siano modificati né forma né contenuto e siano citati i
nomi di autore e traduttore nonché la fonte:
testo tradotto in Italiano: Tiberio Galletti, sulparapendio.altervista.org, originariamente www.sulparapendio.it
Vi siete mai trovati di fronte alla scelta tra sfruttare la termica o proseguire, in
condizioni di vento contro? Bene, io sì.
Ho sperimentato questa indecisione durante due competizioni
nazionali passate e mi sono trovato a lasciare una termica di
600ft/m1
(3m/s) perché pensavo che lo scarroccio fosse sufficiente a farmi bucare. Prima delle
competizioni di questo anno ho deciso di mettermi un po’ a sedere e lavorare di
matematica sull’argomento, sono usciti dei risultati sorprendenti.
Presupposti per i miei calcoli:
Non voglio tediarvi con i calcoli matematici a meno che non siate voi a chiedermi
una copia dei calcoli stessi (mark.thompson@telstra.com.au), ma vi fornirò un sunto
dei miei pensieri:
durante un controvento, ogni volta che risalgo la termica vado indietro. Di
conseguenza ho un incremento di efficienza richiesta visto che mi allontano
dalla meta. La variazione della mia efficienza a terra data dallo scarroccio
e dal mio tasso di salita. Fin quando la mia efficienza risalendo la termica
sarà superiore all’efficienza di planata controvento avrò un netto guadagno
per il prosieguo del percorso.
in varie situazioni di vento contrario (ad esempio quelle in cui posso
calcolare la velocità del vento come differenza tra velocità al suolo rilevata
dal GPS e velocità all’aria data dall’anemometro) miglior efficienza,
velocità all’aria e taso di caduta possono esser calcolate. L’efficienza
risultante nel controvento è data dalla soluzione dell’intersezione della
polare dell’ala (molte grazie al signor Chris Arai) ed una linea retta
passante per l’asse delle velocità anemometriche al corrispondente valore.
siccome conosco la mia massima efficienza in certe condizioni di vento
contrario, posso calcolare l’intensità della termica di cui ho bisogno
per ottenere un incremento di efficienza girandola. I risultati sono i
seguenti:
intensità vento contrario
efficienza
velocità all'aria per efficienza massima
tasso di salita
tasso di salita
km/h
km/h
ft/m
m/s
5
10,6
45
50
0,25
10
9,3
46
100
0,50
15
8,0
48
150
0,75
20
6,8
50
200
1,00
25
5,7
52
300
1,50
30
4,7
56
450
2,25
35
3,9
60
650
3,25
40
3,2
65
850
4,25
Ho aggiunto una percentuale al tasso di salita in considerazione del fatto che c’è bisogno
di un po’ di tempo per centrare la termica e a tutti succede di uscire dalla termica,
una o più volte.
Cosa mi ha sorpreso è l’esiguità del tasso di salita necessario.
Ho avuto l’opportunità di sperimentare questi dati nella prima giornata del
campionato nazionale del 1998. Durante la prima giornata il percorso era di 150km
da Wylie alla boa Goomalling (60km), poi a Notham (45km). Gli ultimi 45km erano
con vento contro di intensità pari a 10km/h. Ho raggiunto la boa alle 16:00 dopo
aver lasciato il decollo alle 14:45. Appena passato la boa sono sceso sotto i
1500piedi2
(460m) ed ho incontrato una termica debole (100ft/m; 0,5m/s). Ho iniziato a girare
nonostante venissi scarrocciato indietro in maniera evidente. A questo punto ho
dovuto decidere se rimanere in termica nonostante lo scarroccio oppure planare
avanti. Comunque un altro pilota si è unito a me, quindi ho deciso di provare i miei
calcoli. La termica è migliorata con picchi di 400ft/m (2m/s) che erano di
300ft/m(1,5m/s) superiori alla soglia stabilita dai miei calcoli. Termica dopo termica
ci siamo avvicinati all’arrivo raggiungendolo alle 18:30. Normalmente, in un
controvento, non mi sarei fermato a girare niente che non superasse i 400ft/m
(2m/s).
Utilizzo normalmente i risultati dei miei calcoli e sono convinto che siano
prudenziali, anche perché ho osservato che le termiche tendono ad essere spinte
indietro più lentamente di quanto veloce sia il vento. Spero che questo studio sia utile
ed aspetto riscontri/critiche da ogni altro pilota.